Intervista a Giovanni Coppo

Giovanni CoppoPassare da una girone d'andata con 8 vinte e 5 perse ad uno di ritorno con 0 vinte e 8 perse non è cosa da tutti i giorni.
"Sicuramente ci troviamo in una situazione imbarazzante visto che siamo passati da un momento molto positivo ad uno molto negativo. Certamente la Virtus non vale il 2° posto che avevamo alla fine dell'andata ma non è nemmeno quella squadra così scarsa capace di perdere otto partite di fila. Dobbiamo ritrovare la giusta via di mezzo"

Le dimissioni di Renato sono arrivate al termine di un brutto derby contro Ozzano. Te l'aspettavi e come ci sei rimasto?
"Con Renato ho sempre avuto un ottimo rapporto sia come allenatore e soprattutto dal punto di vista umano. Proprio per questo mi è dispiaciuto molto sapere delle sue dimissioni ma allo stesso tempo penso che sia stata la mossa più giusta che potesse fare. Dopo otto sconfitte non c'erano più alternative e l'unico modo per dare la scossa era creare una situazione del genere. Non è da tutti rinunciare ad una parte dello stipendio per smuovere qualcosa e penso che questo non faccia altro che rimarcare la caratura di Sabatino. Ora tocca a noi e speriamo che sia stata la mossa in grado di darci la scossa".

L'impressione è che nelle ultime giornate la squadra avesse un po' mollato.
"La situazione apparente è quello ma l'intenzione di tutti è sempre quella di vincere le partite. Poi è chiaro che quando cominci a perderne così tante di fila è facile che subentri un po' di rassegnazione"

Ti era mai capitato in carriera di perdere otto partite di fila?
"no non mi era mai capitato. C'è sempre una prima volta"

Lasi passa da vice a head coach e l'approccio con voi giocatori cambierà ovviamente. Com'è andata la prima settimana d'allenamenti?
"Penso che visto che siamo tutti persone intelligenti non penso che se prima si scherzava con lui adesso si prenda meno seriamente quello che dice. Noi giocatori dobbiamo renderci conto che non ci sono più scuse, dobbiamo reagire".

Quante possibilità dai alla Toyota di entrare ai play off?
"abitualmente penso che sia sbagliato pensare a quante partite si devono vincere, alle tabelle, a fare 120 punti a partita, eccetera. Dobbiamo pensare ad una gara per volta cercando di fare le cose più semplici. Solo così si esce dalla crisi".

Sei soddisfatto della tua stagione?
"Nelle ultime due gare l'influenza mi ha veramente debilitato e non le tengo in considerazione. Penso che giocare in una squadra che vince sia molto più gratificante aldilà dei punti che fai. Farne 30 e perdere non è certo il massimo della vita. Quindi che siano 10, 15 o 30 mi interessa solo che la squadra torni a vincere".

Hai 36 anni ma ancora tanta voglia di giocare
"mi rendo conto che gli anni passano ma sento dentro ancora tanta voglia di vivere questo tipo di emozioni, positive o negative che siano. Mi rendo conto che gli anni passano ma non ho ancora pensato a quando appenderò le scarpette al chiodo. Potrebbe essere tra un mese come tra tre anni, so solo che sarà un giorno triste per me".