Intervista a Massimo Lasi

Sette sconfitte consecutive, una situazione di classifica non facile e i play off ora sono a rischio. Cosa succede?
"Credo che questa serie negativa sia anche il frutto di diversi episodi a parte la partita di Rieti. In quell'occasione noi abbiamo giocato la nostra peggiore partita, ci eravamo anche allenati male, mentre loro hanno infilato la partita della vita. Per fare un esempio come gli episodi possano segnare una partita basta rivedere l'ultima azione con Osimo in cui Perretti ha rubato palla a Burini usando un piede. Purtroppo adesso ci sta girando tutto male".

E' il momento più brutto da quando sei in Virtus?
"Ma direi che il primo anno ci furono dei problemi più gravi. Agresti non era bene visto da una certa fetta di giocatori e ci furono degli episodi non belli. Sicuramente del momento attuale sono più dispiaciuto anche per l'amicizia che mi lega a Renato".

E il momento più bello?
"Posso dirti il momento che poteva essere più bello. I play off con Scafati, quel 2-0 non mi è mai andato giù e credo che lì poteva cambiare la storia della Virtus".

Hai parlato dell'amicizia che ti lega a Sabatino.
"Si io e Renato siamo molto legati e questo non fa che rendere ancora più piacevole lavorare in palestra assieme".

Sei diventato allenatore in maniera un po' insolita.
"Si quando ho smesso di giocare non ne volevo sapere più nulla della pallacanestro e mi sono messo a fare l'autotrasportatore. Poi dopo due anni Giovannetti mi ha cercato, Forlì aveva bisogno di un'autista per il pulmann. Poi mi hanno affidato il gruppo cadetti-juniores ho riscoperto l'amore per il basket, una specie di malattia".

Meglio allenare a livello seniores o a livello giovanile?

"Credo che allenare a livello giovanili ci siano molte più responsabilità anche dal punto di vista educativo. Comunque stare in mezzo ai ragazzini mi fa sempre un gran piacere".

Non pensi che a tal proposito i settori giovanili vengano trascurati troppo da parte delle società italiane?
"Verissimo. Ed è un vero peccato perché Rimini ha dimostrato che il lavoro sui giovani, fatto nella maniera giusta, può essere gratificante".

E il rapporto con tuo fratello, che allena in serie A a Fabriano com'è?
"Lui resta sempre il mio fratellino, quest'anno mi aveva proposto di fargli d'assistente poi non se n'è fatto niente. Purtroppo ci siamo sempre visti pochissimo e spero che prima o poi questo sogno si realizzi".

Parliamo invece dei giocatori che hanno vestito la maglia giallonera negli ultimi anni. Qual'è il giocatore con più talento che hai visto?
"Giogio Tonzig aveva dei bei numeri, peccato sia venuto ad Imola in un momento sbagliato anche dal punto di vista personale".

E chi secondo te ha avuto il maggiore impatto?

"Penso che Casalvieri abbia lasciato segni indelebili".