IL PUNTO DI STEFANO ZOTTI



TOYOTA DEI DESIDERI
Grinta, reattività e lucidità mentale, anche e soprattutto quando le cose girano come non si vorrebbe. Da cui: migliore differenza palle perse/recuperate e migliore difesa del campionato (qui qualcuno ci avrebbe scommesso), più il terzo posto in classifica dopo 10 giornate (qui ci avrebbero scommesso in molti meno).
Che volere di più, da questa "Toyota dei desideri"?
Una cosa ci sarebbe. Evitando di fare richieste da "Campo dei Miracoli", tipo il demolire senza sforzi la zona avversaria con micidiali sequenze di tiri da tre, ci accontenteremmo di una migliore percentuale ai liberi.
Che è scarsina (69%, undicesima su diciassette). Che è l'unico punto in comune con la Virtus dell'anno passato. Che, soprattutto, è stata la causa principale delle sconfitte a Rieti e contro Campli. Al di là, ovviamente, delle sviste degli arbitri: come noto, non sono esseri infallibili e possono incorrere in clamorosi errori esattamente come i giocatori, gli allenatori e persino i giornalisti.

In ogni caso, la costruzione della nuova "Casa Virtus" procede con un ritmo migliore del previsto e i gli anni preventivati da Galassi potrebbero pure risultare sbagliati in eccesso. Merito del "capomastro" Salieri; merito degli operai, giovani e vogliosi di fare.
Giovani che sembrano davvero intenzionati a dare una risposta affermativa alla domanda di inizio anno: "Saranno famosi?".
Attenzione però, il terzo posto non tragga in inganno: escludendo gli estremi, la Fulgor lanciatissima verso la stratosfera e Mestre al contrario verso gli abissi, il resto del gruppo è piuttosto schiacciato nel centro classifica. Basta poco, ad esempio un calo di tensione mentale, per precipitare nel pantano della zona play-out e dire addio a quanto di buono fatto fino ad ora.
Ma su questo siamo ottimisti. A parte contro Sassari, la squadra si è sempre espressa con una certa regolarità, senza grossi dislivelli di rendimento fra le partite migliori e quelle meno felici, segno di una forte identità. Le sconfitte contro squadre di alta classifica e le vittorie contro quelle di medio-bassa ne sono un'ulteriore conferma.
Per cui il turno di riposo non dovrebbe influire negativamente sulle prestazioni giallonere, anche perché siamo sicuri che coach Salieri, visto quanto ci tiene alla preparazione atletica, abbia eliminato la parola riposo dal suo vocabolario cestistico.

Stefano Zotti