IL PUNTO DI ALESSANDRO GALLO

Finalmente! Il derby della via Emilia - per la verità in questa stagione ce ne sono stati diversi - torna nel suo alveo naturale. Sulla via Emilia, appunto, perché l'ultimo, per l'Adt Taverna Ozzano, è stato "dirottato" su un'altra storica arteria di questa regione, la San Vitale.
Torna il derby e il Gira chiede, a questa trasferta, due punti importanti. L'obiettivo non è più quello di inizio stagione (leggasi playoff) ma, con un opportuno filotto, gli arancionero potrebbero anche sfuggire all'incubo playout. E pazienza se la stagione dovesse chiudersi anzitempo: meglio ritrovarsi oziosi e salvi, piuttosto che attivi e affannati. Per evitare una poco onorevole retrocessione in B2.
Rispetto al confronto di andata sono cambiate diverse cose. E non solo perché non c'è più l'ex Andrea Plazzi e, al suo posto, troviamo Andrea Raschi, Lorenzo Alberti e Gennaro Sorrentino. Non bastassero queste tre novità, c'è pure un nuovo tecnico, sulla panchina di Ozzano, Mauro Di Vincenzo. Che passerà alla storia come l'unico allenatore capace di trovare spazio all'interno di Fortitudo, Virtus e, appunto, Gira.
Quale partita attendersi sulle rive del Santerno? Difficile, senza poter contare sull'appoggio della Dea Bendata o su una sfera di cristallo efficace, indovinarne l'esito. Però su un aspetto possiamo anche sbilanciarci: la Virtus Imola, alla fine, potrebbe vedersi abbassare la propria media punti.
Il marchio di fabbrica del nuovo Gira, che in attacco fa ancora fatica, è una difesa che, qualche settimana fa, ha dimezzato le bocche da fuoco della capolista Forlì. Costretti, i romagnoli, a passare dai 94 e rotti a sera, ai meno di sessanta concessi da Sorrentino e compagni. Perché parliamo di Sorrentino? Perché è uno scugnizzo di 17 anni, che ha personalità, talento e attributi. Non è infallibile al tiro, ma con le sue penetrazioni costringe le difese avversarie ad aprirsi, chiudersi, allargarsi. A muoversi, insomma. E con tutto quello scompiglio sotto le plance Alberti, Barbieri e Brembilla trovano il tempo e lo spazio per conquistare rimbalzi importanti.
Raschi, poi, ci mette la sua mira da cecchino. Quella con la quale, per esempio, ha fatto a fette la zona 2-3 tentata da Padovano e da Castel San Pietro per arginarne le potenzialità. Una gara da vivere fino in fondo perché Salieri e Penzo, a Imola, hanno allestito un gruppo al quale, all'inizio di stagione, pochi davano credito.
Ma che, una volta in campo, ha smentito tutti. Con una posizione di classifica - Imola è in piena corsa per i playoff - più che meritata. Buon derby a tutti, allora. E buon divertimento.


Alessandro Gallo